Per virtù o difetti gli amici occupano spezzoni di vita tutti encomiabili, premetto questo per non fare torto a nessuno però la mia “costola d'Admo “ è stata e tutt'ora lo è ancora Carlo Santarelli il traghettatore colui che ha insegnato tutti noi il passaggio da una tipografia tradizionale alla fotocomposizione ma il personaggio va ben oltre la competenza specifica perché merita un a attenzione fuori dalle righe che comunque non saranno mai tanto eloquenti quanto si merita.
Benchè piccolo di statura non ha mi calzato carpe ortopediche per sembrare più alto ha accettato senza condizionamenti il non essere un figo. L'ho impattato in tipografia quando dopo un periodo londinese per rimparare la trasformazione della composizione era approdato in Same nel palazzo della stampa (ultima realizzazione del Fascismo a Milano dotato del complesso delle rotative regalato da Htiler a Mussolini) per e scalzare linotyipe e il piombo origine di tante sofferenze nelle tipografie del tempo.
Di origine grossetana , figlio unico di un possidente terriero ea stato ducato nelle belle maniere, mai ho sentito alzargli la voce, mai un volgarità purtroppo troppo spesso abbondanti nel linguaggio degli addetti alla carta stampata.
Quasi tutti i giorni in sessantanni di giornalismo ho avuto bisogno di lui e raramente non è stato disponibile a darmi una aiuto. Stillano queste schede “commemorative”che riguardano personaggi importanti molto più di noni due solo oggi dopo averne già scritte diverse decine mi sono accorto di aver dimenticato la sua scheda mentre doveva essere la primo. Con tante scuse. Cisco
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