mercoledì 14 novembre 2012



A CAPODANNO IN GIRO PER IL MONDO CON KING HOLIDAYS
Roma, 12 novembre 2012 – Si avvicina Capodanno e per tutti coloro che non hanno ancora le idee chiare King Holidays ha pronta una ricca serie di offerte speciali, contenute nel catalogo Capodanno e Ponti, già in tutte le agenzie di viaggi. Pacchetti semplici e competitivi, composti da volo di linea e soggiorno di 3 o 4 notti, in funzione della destinazione, con prima colazione inclusa e la possibilità di scegliere la categoria alberghiera che più si adatta alle esigenze di ciascun viaggiatore. A ciò si aggiunge una comoda e conveniente assicurazione spese mediche e bagaglio, per vivere la vacanza in assoluta tranquillità.

CAPODANNO NELLA MITTELEUROPAIn tutti i casi, proposte “a misura di crisi”, con quote a partire da 237 euro per un soggiorno a Monaco di Baviera di 3 notti – dal 29/12 al 1/1 o dal 30/12 al 2/1 – con volo da Roma. Alberi di Natale, mercatini e atmosfere fiabesche non solo a Monaco di Baviera, ma anche a Vienna, Praga e Budapest: la capitale austriaca è disponibile a partire da 390 euro per un soggiorno di 3 notti con partenza da Milano e Roma, mentre il Capodanno sulla Moldava parte da 341 euro per 3 notti, sempre da Milano e Roma. Per un Capodanno da trascorrere sul celebre Ponte delle Catene a Budapest, ammirando i fuochi di artificio riflessi sulle placide acque del Danubio, si parte da 346 euro con sistemazione in Hotel 3 stelle e volo da Roma.

I GRANDI CLASSICIAgli amanti dei grandi classici, due evergreen da non perdere: Parigi, con un immancabile brindisi sugli Champs Elyseés allestiti a festa a partire da 278 euro per 3 notti da Milano e Roma, e Londra, dove quest’anno sarà possibile festeggiare optando per diversi party a tema, oppure ammirando i classici fuochi artificiali all’ombra del Big Ben che, allo scoccare della mezzanotte, scandisce l’inizio del nuovo anno con 12 rintocchi. In questo caso, King Holidays propone quote a partire da 344 euro a persona, sempre con voli diretti da Milano e Roma.

CAPODANNO NELLA PENISOLA IBERICA Decisamente invitanti anche le proposte di King Holidays sulla penisola iberica, con un ricco calendario di partenze per Barcellona, Madrid e Lisbona, città che offrono in genere anche un clima abbastanza mite, consentendo di vivere all’aperto l’intera nottata. Protagonisti della notte di San Silvestro lusitana, le discoteche e gli immancabili fuochi di artificio, da ammirare dalla prospettiva privilegiata offerta dal Castello di Sao Jorge. Ma Lisbona offre anche diverse opportunità per chi preferisce un’atmosfera più raccolta, come quella delle vecchie osterie e delle piccole taverne del Barrio Alto. Le quote partono da 306 euro a persona, per 3 notti da Milano, Roma, Bologna, Venezia e Torino.
Locali, party e tanta, tantissima gente per un Capodanno indimenticabile anche a Barcellona e Madrid. A Barcellona si spazia dai raduni improvvisati sulla spiaggia, fino alla grande fiesta al Poble Espanyol, mentre a Madrid è possibile optare per discoteche alla moda o per locali più trasgressivi, come quelli della Chueca, il quartiere della Movida per eccellenza, reso celebre da Pedro Almodovar. Ma ciò che rende veramente particolare il Capodanno a Madrid è la grande festa alla Porta del Sol, dove la tradizione tipicamente spagnola di mangiare 12 chicchi d’uva alla mezzanotte, si sposa con la tradizione tipicamente madrilena di indossare una coloratissima parrucca. Le quote per Madrid partono da 276 euro da Milano e Roma

ATMOSFERE ANTICONVENZIONALI E in tema di atmosfere anticonvenzionali, trendy e cosmopolite, da segnalare anche la possibilità di trascorrere l’ultima notte dell’anno a Berlino, città sorprendente per l’accoglienza della sua gente e per la sua anima “festaiola”, con quote molto competitive a partire da 254 euro da Milano e Roma. Trasgressiva per antonomasia anche Amsterdam, dove tuttavia non mancano le occasioni per organizzare un Capodanno a misura di coppie e famiglie: si può optare ad esempio per una romantica cena a lume di candela durante una crociera fluviale, oppure per la festa all’aperto di Museumplein, la piazza nel quartiere dei musei, dove è possibile assaggiare le tipiche ciambelle tonde ricoperte di zucchero a velo e le frittelle di mela, accompagnate da birra olandese e acquavite di ginepro. Si parte da Roma con 402 euro per 3 notti, dal 30/12 al 2/1, oppure da Milano con 474 euro per 4 notti, dal 29/12 al 2/1.

PER UN CAPODANNO INCONSUETONon manca qualche proposta inconsueta: Istanbul, ad esempio, disponibile per 3 notti a partire da 387 euro, con volo di linea da Roma, Bergamo, Bologna, Bari, Napoli, Venezia, oppure l’esotica Marrakech, a partire da 469 euro per 4 notti da Roma o Milano. Chiude Malta, in grado di regalare la tipica atmosfera mediterranea anche in pieno inverno, con quote a partire da 335 euro.

CAPODANNO “ON THE ROAD”Infine, King Holidays propone, a chi se lo può permettere, la possibilità di passare il Capodanno in viaggio, optando per un tour organizzato a date fisse. Si può trascorrere una settimana dal 30/12 al 6/1 in Portogallo a partire da 919 euro a persona, oppure in Andalusia, per un viaggio di 5 giorni da 739 euro. Da non perdere il tour delle città imperiali in Marocco, oppure il programma Petra Express, un combinato di 5 giorni in Giordania, che include Ammam, la splendida Petra e, durante il tragitto tra le due tappe, una sosta a Madaba la città dei mosaici e al Monte Nebo. Last but not least, a partire da 1.499 euro, King Holidays propone un tour di 8 giorni in India, lungo il percorso classico nel nord del paese con particolare riferimento alla regione del Rajasthan. Si parte da Roma per Delhi, dove si trascorre la notte di San Silvestro, per poi procedere verso Jaipur e Agra. 

Offerte soggette a disponibilità e “a partire da”. Tasse aeroportuali e assicurazione escluse.
Restiamo a disposizione per eventuali proposte extra o per fornire quotazioni aggiornate.
Informazioni:
www.kingholidays.it. Prenotazioni in tutte le Agenzie di Viaggi.
KING HOLIDAYS
Tour Operator con sede a Roma e a Milano, appartiene ad un gruppo internazionale ed è presente in Italia da vent’anni. Serietà, affidabilità ed una grande conoscenza del prodotto trattato hanno fatto di King Holidays uno dei marchi più stimati del settore, non solo da parte delle Agenzie di Viaggi, ma anche da parte dei clienti. Le soluzioni di viaggio proposte, sempre nuove e personalizzate, sono in grado di assecondare tanto le esigenze del turista, quanto quelle del viaggiatore.
DESTINAZIONI DA CATALOGO: Portogallo - Azzorre - Marocco - Spagna - Malta - Turchia - Europa - Sud America - Patagonia – Russia & Paesi Baltici - Stati Uniti – Asia e Medio Oriente.


m&cs
Ufficio Stampa King Holidays
Tiziana Pini – Carlo Menegazzi
Tel. 02 43981646 – 02 43316189
ufficiostampa@marketingcom.it; segreteria@marketingcom.it www.kingholidays.it

giovedì 8 novembre 2012

una bellissima storia


Una bellissima storia, a lieto fine, realmente accaduta. Quando uno scrittore può dire di essere stato uno dei
pochi guariti da un male crudele su una casistica di più di cento casi in Italia, tanto da diventare un caso clinico
perfino negli Stati Uniti, allora non può esimersi dal raccontare la sua vicenda. Lo fa con rara maestria, a distanza
di trent'anni, in un libro che è stato necessario scrivere. Accantonato il pretesto di una narrazione cruda, emerge
Il tentativo salvifico di pensare ad altro per esorcizzare Il disagio esistenziale di quel giorni: ciò che gli psicologi
moderni chiamano la "motivazione antagonista". Il protagonista ha appena tredici anni e "sente" le cose per lo
più In modo irrazionale. Si vive la vita e la si sogna, nonostante tutto. Un famoso giocatore di calcio diventa Il
viatico per far fronte al luoghi di reclusione dalla vita, gli ospedali. Il campione come simbolo di vittoria, di forza
fisica, uno spazio di leggerezza come naturale antitesi alla malattia. È Giorq.o Chinaglia, mito Incontrastato della
Lazio degli anni Settanta e idolo della tifoseria. Nella narrazione figurano anche i personaggi della quolldianità: i
nonni, il padre, la madre, la suora delle elementari, l'anziana signora dei vicoli, il luminare della medicina ecc. SI
apre uno spaccato sulla provincia italiana che contluisce di colpo in una dimensione-altra, con la comparsa della
malattia. Ma si awerte, In fondo, che Il dolore è stato anche una straordinaria occasione per riaffermare la vita.
Questo romanzo non è solo un'opera letteraria, ma una testimonianza commovente, impudicamente affermata
e ribadita con lo sguardo fanciullo di una volta. Un libro destinato a rimanere a lungo nella produzione letteraria
dei nostri giorni.
Alessandro Moscè è nato ad Ancona nel 1969 e vive a Fabriano.
Ha pubblicato l'antologia di poeti italiani contemporanei Linci e visionari (Ancona, Il lavoro editoriale, 2003); I lib.i
di saggi critici Luoghi del Novecento (Marsllio, Venezia 2004) e Tra due secoli (Neftasia, Pesaro 2007); l'antologia
di poeti italiani del secondo Novecento, tradotta negli Stati Uniti, The new italian poetry (Gradiva, New York
2006). Ha date alle stampe le raccolte poetiche L'odore dei vicoli (I Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme
2004) e Stanze all'aperto (Moretti & Vitali, Bergamo 2008). Ha pubblicato il saggio narrato Il viaggiatore resident«
(Cattedrale, Ancona 2009) e il romanzo Il talento della malattia (Avaqliano, Roma 2012). Si occupa di critica
letteraria e di filologia su vane riviste e giornali. Ha ideato e dirige il Premio NaZionale di Narrativa e Poesia "Città

una bellissima storia


Una bellissima storia, a lieto fine, realmente accaduta. Quando uno scrittore può dire di essere stato uno dei
pochi guariti da un male crudele su una casistica di più di cento casi in Italia, tanto da diventare un caso clinico
perfino negli Stati Uniti, allora non può esimersi dal raccontare la sua vicenda. Lo fa con rara maestria, a distanza
di trent'anni, in un libro che è stato necessario scrivere. Accantonato il pretesto di una narrazione cruda, emerge
Il tentativo salvifico di pensare ad altro per esorcizzare Il disagio esistenziale di quel giorni: ciò che gli psicologi
moderni chiamano la "motivazione antagonista". Il protagonista ha appena tredici anni e "sente" le cose per lo
più In modo irrazionale. Si vive la vita e la si sogna, nonostante tutto. Un famoso giocatore di calcio diventa Il
viatico per far fronte al luoghi di reclusione dalla vita, gli ospedali. Il campione come simbolo di vittoria, di forza
fisica, uno spazio di leggerezza come naturale antitesi alla malattia. È Giorq.o Chinaglia, mito Incontrastato della
Lazio degli anni Settanta e idolo della tifoseria. Nella narrazione figurano anche i personaggi della quolldianità: i
nonni, il padre, la madre, la suora delle elementari, l'anziana signora dei vicoli, il luminare della medicina ecc. SI
apre uno spaccato sulla provincia italiana che contluisce di colpo in una dimensione-altra, con la comparsa della
malattia. Ma si awerte, In fondo, che Il dolore è stato anche una straordinaria occasione per riaffermare la vita.
Questo romanzo non è solo un'opera letteraria, ma una testimonianza commovente, impudicamente affermata
e ribadita con lo sguardo fanciullo di una volta. Un libro destinato a rimanere a lungo nella produzione letteraria
dei nostri giorni.
Alessandro Moscè è nato ad Ancona nel 1969 e vive a Fabriano.
Ha pubblicato l'antologia di poeti italiani contemporanei Linci e visionari (Ancona, Il lavoro editoriale, 2003); I lib.i
di saggi critici Luoghi del Novecento (Marsllio, Venezia 2004) e Tra due secoli (Neftasia, Pesaro 2007); l'antologia
di poeti italiani del secondo Novecento, tradotta negli Stati Uniti, The new italian poetry (Gradiva, New York
2006). Ha date alle stampe le raccolte poetiche L'odore dei vicoli (I Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme
2004) e Stanze all'aperto (Moretti & Vitali, Bergamo 2008). Ha pubblicato il saggio narrato Il viaggiatore resident«
(Cattedrale, Ancona 2009) e il romanzo Il talento della malattia (Avaqliano, Roma 2012). Si occupa di critica
letteraria e di filologia su vane riviste e giornali. Ha ideato e dirige il Premio NaZionale di Narrativa e Poesia "Città
di Fabriano" Il suo sito è: www.alessandromosce.it

mondo gay

Scrivere per i “padroni” è dura sia paghino poco sia paghino molto. In Italia il mercato è libero e le opinioni  molto diverse a seconda delle circostanze, degli interessi e eccetera.
Anch’io ho un padrone, io. Non sono pagato e la mia testata proprio non conta. così mi pongo fuori dalla mischia
Come diceva un filosofo greco del quale non ricordo il nome “Nelle donne – in tutte le donne  - è latente una grande sensualità guai a risvegliarla perché si scatena senza limiti”. Vorrei che lo stesso adagio invischiasse chi come me fa il giornalista e che, al di la del bene e del male abbia il coraggio di saltare il rubiconde della  auto censura

Oggi ci sono i “Grillo” i “Renzi” che sembrano scatenati profetizzando (votandoli) “” moralità” e   “battaglie ” in favore dei meno abbienti . La storia fino ad ora ci ha dimostrato che nessuno è riuscito a cambiare le cose se pur sostenuti da una maggioranza che ha creduto al  “ nuovo”.

Non sono un cittadino deluso,  un giornalista prezzolato,  un moralista ne un fustigatore di costumi  Ma sono uno che non  invoca Monti , un “abusivo” che in  un paio d’anni intende  farci pagare gli errori trentennali  dei suoi predecessori.

Monti soprannominato “il fumogeno” perché quando parla ha la raccapricciante capacità di mimetizzare la realtà e aprire spiragli di luce inesistenti, non mi piace.  E’ uno che si e prefisso di salvare l’Italia ma non gli “itagliani”. Torni nel suo mondo anglosassone che gli appartiene non il nostro. O torni alla Bocconi a chiedere perdono!

Lui a fine mandato se ne andrà attribuendosi i merito di aver salvato il Paese da una fine alla “greca” colpevolizzando chi lo sostituirà come incapace .

Monti nulla ha fatto per penalizzare duramente la Casta da 40 anni al potere pesantemente colpevole della crisi nella quale siamo piombati. salvaguardando i loro interessi Questo me lo rende ancora più riprovevole

Che il “premier” legga i numeri, non li dia! Gli alti papaveri strapagati dello Stato sono più numerosi degli industriali che contano. I primi si arricchiscono (virgola) gli industriali, uno dopo l’altro falliscono. Si chieda Monti, il Mario, perché:?

Monti per uscire dalla  “crisi” attualmente spera  che il suo “governo” vada a casa essendo consapevole che il peggio deve ancora avvenire, e che ciò farà vanificare l’auspicio di ripresa da lui datato  nel  2013

Quello che ha fatto Monti lo avrebbe potuto fare qualsiasi altra persona autorizzata dai maggiori partiti italiani ad attuare un “repressione” di “lacrime e sangue” al di sopra di tutti e di tutto compreso l’ex comunista  Giorgio Napolitano  che insieme a Casini   non   ha ancora giubilato. l’impavido carnefice., anzi vole   riciclarlo oltre il mandato.

Pierferdinando  restauratore dell’“ancienne regime” la Democrazia Cristiana , “vecchiume” senza prospettive  che il bolognese auspica servendosi dei voti  di cattolici di “clausura” incapaci di vedere oltre il proprio naso. Un baciapile retorico su “casa e  famiglia...”  che ha fatto naufragare progetti  anche lodevoli “pendolando” a  banderuola fra partiti e schieramenti alla ricerca di un  mitico “eldorado” elettorale,. Un degno compagno di merenda di Fini  che con lui deve essere messo a riposo nella terra dei tortellini e mortadelle.espropriandoli delle ricchezze accumulate  in vent’anni di sonno parlamentare, vergogna perpetua di chi li ha votati

Quando lo Stato è incapace di amministrare le tasse pagate dai cittadini, sperpera, ruba, compie soprusi riparandosi spessissimo dietro  giudici compiacenti e pone il proprio partito sopra lo Stato i colpevoli dovrebbero essere banditi per sempre da ogni coinvolgimento nell’apparato statale Ma si sa, i “malevoli” sono votati da chi “come loro” fanno parte della stessa risma:  innarginabili.

Purtroppo l’Italia è un “piccolo” Paese che si regge sul mal-costume. e come nell’800’ si perpetua l’icona di “anarchici” a tutto campo un terreno allergico alla democrazia.

Certo, tutte queste sono  ovvietà luoghi comuni  il solo lato positivo nella nostra democrazia è il voto un diritto; come lo è quello di non  votare .

I tempi della crisi per la Merkel sono lunghi, per il fumogeno”Monti, corti. Noi .che paghiamo le conseguenze di una politica di improvvidi  si può , come dice  Pansa “andare a votare tappandosi il naso” l’illustre giornalista uno dei pochi che merita l’aggettivo illustre, per la sua onestà itellettuale fatta  non di  certezze ma dubbi.. forse, ha ragione, ma io a votare non ci andrò più.

Dopo il mio anche il tempo dei miei figli è passato senza novità politiche degne di nota resta quello dei “nipoti”  che mi auguro sappiano guardare oltre all’avanspettacolo, offertoci dai Grillo, Benigni, e da cantanti alla Celentano.

L’Italia è il più bel Paese del mondo. Gli italiani...purtroppo no.:.  rimaniamo un popolo di poeti, navigatori , mandolinisti e ora anche di .gay

f.c.

mercoledì 7 novembre 2012

mondo gay


mondo gay

Scrivere per i “padroni” è dura sia paghino poco sia paghino molto. In Italia il mercato è libero e le opinioni  molto diverse a seconda delle circostanze, degli interessi e eccetera.
Anch’io ho un padrone, io. Non sono pagato e la mia testata proprio non conta. così mi pongo fuori dalla mischia
Come diceva un filosofo greco del quale non ricordo il nome “Nelle donne – in tutte le donne  - è latente una grande sensualità guai a risvegliarla perché si scatena senza limiti”. Vorrei che lo stesso adagio invischiasse chi come me fa il giornalista e che, al di la del bene e del male abbia il coraggio di saltare il rubiconde della  auto censura

Oggi ci sono i “Grillo” i “Renzi” che sembrano scatenati profetizzando (votandoli) “” moralità” e   “battaglie ” in favore dei meno abbienti . La storia fino ad ora ci ha dimostrato che nessuno è riuscito a cambiare le cose se pur sostenuti da una maggioranza che ha creduto al  “ nuovo”.

Non sono un cittadino deluso,  un giornalista prezzolato,  un moralista ne un fustigatore di costumi  Ma sono uno che non  invoca Monti , un “abusivo” che in  un paio d’anni intende  farci pagare gli errori trentennali  dei suoi predecessori.

Monti soprannominato “il fumogeno” perché quando parla ha la raccapricciante capacità di mimetizzare la realtà e aprire spiragli di luce inesistenti, non mi piace.  E’ uno che si e prefisso di salvare l’Italia ma non gli “itagliani”. Torni nel suo mondo anglosassone che gli appartiene non il nostro. O torni alla Bocconi a chiedere perdono!

Lui a fine mandato se ne andrà attribuendosi i merito di aver salvato il Paese da una fine alla “greca” colpevolizzando chi lo sostituirà come incapace .

Monti nulla ha fatto per penalizzare duramente la Casta da 40 anni al potere pesantemente colpevole della crisi nella quale siamo piombati. salvaguardando i loro interessi Questo me lo rende ancora più riprovevole

Che il “premier” legga i numeri, non li dia! Gli alti papaveri strapagati dello Stato sono più numerosi degli industriali che contano. I primi si arricchiscono (virgola) gli industriali, uno dopo l’altro falliscono. Si chieda Monti, il Mario, perché:?

Monti per uscire dalla  “crisi” attualmente spera  che il suo “governo” vada a casa essendo consapevole che il peggio deve ancora avvenire, e che ciò farà vanificare l’auspicio di ripresa da lui datato  nel  2013

Quello che ha fatto Monti lo avrebbe potuto fare qualsiasi altra persona come lui  autorizzata dai maggiori partiti italiani ad attuare un “repressione” di “lacrime e sangue” ad imitazione dello straricco Amato al  di sopra di tutti e di tutti compreso l’ex comunista  Napolitano  che con  Casini   non lo hanno ancora giubilato.

Piergiorgio  restauratore dell’“ancienne regime” la Democrazia Cristiana , “vecchiume” senza prospettive  che il bolognese  auspica servendosi dei voti  di cattolici di “clausura” incapaci di vedere oltre il proprio naso. Un baciapile retorico su “casa e  famiglia...”  che ha fatto naufragare progetti  anche lodevoli “pendolando” a  banderuola fra partiti e schieramenti alla ricerca di un  mitico “eldorado” elettorale,. Un degno compagno di merenda di Fini  che con lui deve essere messo  a riposo nella terra dei tortellini e mortadelle.espropriandoli delle ricchezze accumulate delle loro nullità in vent’anni di sonno,  vergogna perpetua di chi li ha votati

Quando  lo Stato è incapace di amministrare le tasse  pagate dai cittadini, sperpera, ruba,  compie soprusi e riparandosi spessissimo dietro a giudici compiacenti e pone il proprio partito sopra lo Stato i colpevoli dovrebbero essere  banditi per sempre da ogni  coinvolgimento nell’apparato. Ma si sa, i “malevoli” sono votati da chi “come loro” fanno parte della stessa risma:  Innarginabile.

 Purtroppo l’Italia è un “piccolo” Paese che si regge sul mal-costume. e come nell’800’ si perpetua l’icona di “anarchici” a tutto campo un terreno allergico alla democrazia.

Certo, tutte ovvietà e se il solo lato positivo nella nostra democrazia e Il voto è un diritto lo è  anche non votare

I tempi della crisi per la Merkel sono lunghi, per il fumogeno”Monti, corti. Ma noi .che paghiamo le conseguenze di una politica di improvvidi  si può , come dice  Pansa “andare a votare tappandosi il naso” l’illustre giornalista uno dei pochi che merita l’aggettivo illustre, perché non ha certezze ma dubbi.. forse ha ragione ma io a votare non ci vado più

Dopo il mio anche il tempo dei miei figli è passato senza novità politiche degne di nota resta quello dei “nipoti”  che mi auguro sappiano guardare oltre all’avanspettacolo, offertoci  dai Grillo,  Benigni, e dai cantanti alla Celentano

L’Italia è il più bel paese del mondo. Gli italiani...purtroppo no.:. siamo  sempre un popolo di poeti navigatori , mandolinisti e ora anche di  gay