giovedì 24 novembre 2011

Viaggio attraverso i Ristoranti “Buon Ricordo”

Viaggio
attraverso
i Ristoranti
“Buon Ricordo”
Pubblicata la Guida 2012 dell’URBR- Arricchita la sezione degli Hotel

Cibo, cucina, vini: in Italia, come in pochi altri paesi nel mondo, gastronomia e prodotti tipici sono fra i principali motivi di attrazione per i turisti, ormai quasi a pari merito con arte e cultura. E proprio a sottolineare l’importanza della ristorazione per il turismo, le insegne del Buon Ricordo hanno scelto per la loro Guida 2012 il titolo “Viaggio attraverso i Ristoranti del Buon Ricordo”. E’ infatti dal 1964 - anno di nascita dell’ URBR, la prima associazione italiana di imprenditori della ristorazione e ancor oggi la più nota tra i consumatori – che i ristoranti associati sono impegnati nel valorizzare le tante tradizioni gastronomiche del nostro Paese, cultura viva di cui si sono fatti ambasciatori e corollario complementare alla visita ai luoghi d’arte e storia.
Situati di frequente in località impropriamente definite “minori”, di forte attrazione turistica, che costituiscono il tessuto ricchissimo e unico del nostro patrimonio storico-artistico, i ristoranti del Buon Ricordo sono spesso tutt’uno con gli alberghi. Anche questa è un’autenticità che viene da lontano: dalle Stazioni di Posta per il cambio dei cavalli, dove ci si rifocillava e si trovava ricovero per la notte. Perciò nella Guida 2012 la sezione degli Hotel è stata arricchita con informazioni più dettagliate e immagini.

La Guida 2012 presenta i 124 ristoranti associati e le rispettive speciali, nonché la news entry ( Locanda Trattoria Argentina di S.Margherita Ligure che ha come specialità Calamaro presuntuoso ) e i locali che hanno sostituto ricette e relativo piatto: ogni 5 anni i ristoranti possono infatti cambiare la specialità “simbolo” del locale, che tengono tutto l’anno in menu e viene dipinta a mano da artigiani della Ceramica artistica Solimene di Velletri sul Mare sui piatti donati ai commensali come “buon ricordo” dell’esperienza culinaria fatta. Nove le insegne che presentano le loro novità: il Ristorante La Contea (Neive - CN) Bagna Caôda; l’Hotel Milano (Belgirate - VB) Ravioli alla trota salmonata; la Locanda degli Artisti (Cappella dè Picenardi - CR) Marubini ai profumi dell’orto; il Ristorante Nizzoli (Villastrada di Dosolo - MN) Piatto padano; il Ristorante Gardesana (Torri del Benaco - VR) Filetti di persico del Garda al burro e timo; il Ristorante Parizzi (Parma) Spiedino di stracotto di manzo alla parmigiana; il Ristorante Il Focarile (Aprilia - LT) Involtini di pesce sciabola alla buttera; il Ristorante La Tartaruga (Capo D’Orlando - ME) Spaghetti con bottarga fresca; il Ristorante La Trota (Rivodutri - RI) Consommé di tinca, passaggio speziato, capelli d’angelo.

La Guida 2012 è in distribuzione gratuita nei ristoranti associati.

Mostra Mercato di San Giovanni d’Asso
In anteprima, la nuova ricetta a base di tartufo che sarà presentata a San Giovanni d’Asso

Il Consorzio del Vino Orcia presenta Divin Orcia
Sabato 19 Novembre 2011 ore 10,30-19,00 Castello di San Govanni d’Asso, Museo del Tartufo

Piergiorgio Angelini, Enogastronomo di fama internazionale, marchigiano appassionato delle Crete Senesi ed in particolare di San Giovanni d’Asso di cui è cittadino onorario. In questo minuscolo borgo senese, da anni si producono idee, ricette, accoglienza, all’insegna del tartufo. La fama che si è fatta questa rassegna gastronomica sul tartufo bianco si è diffusa dapprima nella regione Toscana poi in tutt’Italia. Avere un invito a tavola è cosa ambita perché si ha la certezza di assaggiare preparazioni culinarie a base di vero tartufo bianco (sono banditi olii e creme a base di surrogati chimici), perfettamente inserito nei piatti ed abbinato ai vini in maniera ottimale.
Fautore di questa fama e in particolare ideatore di “I tesori di San Giovanni” è Piergiorgio Angelini che da oltre 20 anni ritorna in quel di Siena in occasione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, II e III fine settimana d’autunno. Insieme al sindaco Michele Boscagli, all’appassionato di cucina locale Enzo Francini e alla cuoca Liria Pianigiani, si ritrova nello splendido  Castello medievale, recentemente restaurato,  per proporre ricette, abbinamenti, assaggi.
In particolare, nell’ambito della mostra mercato del tartufo bianco, ha ideato due manifestazioni che tendono a valorizzare i più importanti prodotti agroalimentari delle Crete: il premio per il miglior pecorino delle Crete, giunto alla XVI edizione, e la ormai ventennale manifestazione enogastronomia denominata “Il ricco tartufo sposa la povera cucina…e vissero felici e contenti”, unica in Italia, durante la quale il prezioso tartufo bianco è associato ai piatti più semplici della tradizionale gastronomia senese. È da questi esperimenti culinari, attuati nella cucina delle scuole di S. Giovanni d’Asso, dove su indicazione di Angelini, cucinano le donne del paese, capeggiate da Liria Pianigiani, che è nato il libro di ricette sul tartufo bianco chiamato “I tesori di S. Giovanni D’Asso” edito dal Comune.
Quest’anno anche Divin Orcia alla VII edizione evento curato dal Consorzio del Vino Orcia in cui i produttori, guidati dalla storica Presidente Donella Vannetti presentato l’ormai consolidata Denominazione Orcia.
Previsioni sulla nuova raccolta senese di tartufo bianco?
A causa della siccità che ha interessato quasi tutto il periodo estivo quest’anno la raccolta di tartufi è meno abbondante di quella dello scorso anno, con tartufi tendenzialmente più piccoli, ma con un patrimonio odorigeno più intenso e complesso. Ovviamente per la legge della domanda e dell’offerta anche il prezzo è più elevato di quello dell’anno scorso, che fu caratterizzato da una raccolta particolarmente abbondante.
Angelini, nella sua lunga esperienza sui tartufi, ci spieghi cosa rende  il Diamante bianco delle crete senesi così pregiato, a differenza di altri Territori tartufigeni.
I tre tipi di tartufi che si raccolgono nelle Crete, il bianco, il marzuolo – bianchetto e l’aestivum o scorzone sono, nella loro tipologia, fra i migliori d’Italia. Ciò è dovuto probabilmente alle particolari condizioni microclimatiche del territorio delle Crete, territorio indenne da fenomeni di industrializzazione massiccia e dalla presenza di grandi centri abitati, quindi da fenomeni inquinanti. Non dimentichiamo che il tartufo bianco è una vera e propria “sentinella ecologica”. Inoltre il Comune di S. Giovanni D’Asso, unico in Italia, ha inserito le tartufaie nel piano regolatore comunale con lo scopo di proteggerle anche da pratiche agricole nocive.
Voglio anche ricordare che questo è un territorio di nicchia, “difficile” per qualsiasi tipo di coltura, salvo quella del grano; ma tutto quello che nasce qui, l’olio, il vino, il latte, particolarmente aromatico per ottenere grandi formaggi, le carni bovine (Chianina), suine (Cinta), e i tartufi, raggiunge i vertici dell’eccellenza.
Per quello che riguarda le caratteristiche di questo tartufo dopo anni di analisi sensoriale, posso affermare che il tartufo bianco delle Crete presenta caratteri odorigeni particolarmente fragranti, eleganti e complessi con riconoscimenti vagamente agliacei, che ricordano anche il miele, l’orzo tostato, il fungo, il fieno, la terra bagnata, e le spezie dolci, mentre il gusto è particolarmente gradevole, suadente e gratificante se consumato crudo.
L’acquisto alla Mostra Mercato di San Giovanni: conviene al consumatore ed è garanzia di qualità?
Non so se comprare tartufi al dettaglio a S. Giovanni, durante la mostra mercato costi meno in assoluto confronto ad altre realtà, ma è certo che la qualità dei prodotti è garantita dal fatto che la vendita è riservata alla locale Associazione dei raccoglitori di tartufo, con l’esclusione di venditori provenienti da altre zone, che porterebbero tartufi di provenienza non controllata.
I contadini senesi usavano cuocere leggermente il tartufo sulla pietra del camino calda, con la cenere sopra, come facevano gli antichi romani. Cosa trova giusto salvare delle povere ricette rurali?
È vero che i contadini, ma sarebbe meglio dire i proprietari terrieri e i coltivatori diretti, perché i patti mezzadrili riservavano i tartufi al proprietario, lo cucinavano anche sul piano non troppo caldo del camino con la cenere sopra. Va ricordato che la tradizione di cuocere ogni tipo di cosa commestibile è antichissima. Gli antichi popoli italici aborrivano il consumo di cibi crudi, considerata pratica barbarica, quindi cuocevano tutto, anche i tartufi e anche la frutta.
È interessante notare anche come, dopo l’arrivo delle patate dall’America, il sistema di cottura di questo tubero è stato a lungo sul piano del camino, con la cenere sopra, come si era sempre fatto con i tartufi.
Per quello che riguarda le ricette rurali le stesse sono patrimonio culturale importantissimo da salvare avendo spesso anche valenza identitaria. Nel nostro piccolo, a San Giovanni, abbiamo provveduto al loro recupero e alla loro valorizzazione proprio associandole al tartufo bianco e inserendole nel libro “I tesori di San Giovanni”
Negli anni ha sperimentato vari piatti di alta gastronomia e creatività innovativa utilizzando il Tartufo: ha mai seguito mode e se sì quali?
I tartufi, a seconda delle loro caratteristiche (a peridio chiaro e liscio e a peridio scuro e verrucoso), si prestano ad usi diversi in cucina. Il tartufo bianco, che è il fungo ipogeo più prezioso di tutti, non si presta ad essere accostato a preparazioni culinarie di alta gastronomia, in genere complicate e ridondanti di ingredienti. Invece di associa benissimo ai piatti più semplici della cucina regionale italiana, come dimostrano i vent’anni di esperimenti fatti a San Giovanni. Occorre però evitare di accostarlo ad ingredienti da lui poco tollerati, quali l’olio extravergine d’oliva, ad ingredienti acidi o amari, come il pomodoro e i carciofi, ad altri aromatizzanti invadenti, come i formaggi grattugiati sul piatto, ad altri funghi, a erbe aromatiche e spezie troppo forti come l’aglio, il peperoncino, i chiodi di garofano, la noce moscata. Aborrisce anche il cavolo il cui odore è simile a quello del tartufo marcio. Inoltre va utilizzato affettato a crudo sul piatto caldo e non va mai cotto, perché le componenti aromatiche, costituite soprattutto da composti solforati, svaniscono già alla temperatura di 56 – 58 °C, quindi, al massimo, si può utilizzare a fuoco spento in fase di mantecatura delle salse per le paste. Grandi amici del tartufo bianco sono invece i grassi animali (burro, panna, formaggi fusi, strutto, lardo ecc…), in quanto i tartufi bianco e marzuolo/bianchetto sono liposolubili; i delicati brodi di volatile femmina; le piante e le erbe aromatiche dolci come la cipolla utilizzata per fare i fondi, come la maggiorana e le spezie dolci, come lo zafferano e la vaniglia.
Insomma questi tartufi sono dei solisti, non amano comprimari troppo invadenti, ne troppo numerosi.
Il motto “autoctono è meglio” risiede nel suo vocabolario?
Il prodotto autoctono non sempre, di per se stesso, possiede un valore in assoluto superiore confronto ad altri prodotti simili, ma la cucina italiana si basa su due fattori fondamentali: l’utilizzo di prodotti tipici, quindi autoctoni, di cui l’Italia vanta il maggior numero al mondo e l’utilizzo delle ricette tramandate da una tradizione a volte millenaria, di cui possiede il maggior numero (oltre 70.000) di qualsiasi altra cucina al mondo. Se si fa “cucina italiana” in ogni parte del mondo bisogna usare prodotti autoctoni italiani e ricette tradizionali, altrimenti non è più vera cucina italiana. Questo a differenza della cucina francese la quale, basandosi sulle tecniche professionali e su un certo numero di salse di base, può utilizzare qualsiasi prodotto inventando combinazioni culinarie sempre diverse purché realizzate con quelle specifiche tecniche professionali
L’abbinamento con i vini: da Vice Presidente dell’AIS quale Lei è stato, consiglierebbe ancora l’abbinamento dei tartufi ai vini bianchi, oppure no?
Esaurire in poche righe l’argomento abbinamento tartufi/vini è impossibile. Tuttavia sinteticamente e limitandomi al tartufo bianco e al marzuolo, posso dare alcune indicazioni di base. Ricordo che il tartufo non si mangia da solo ed è quindi sbagliato parlare di suo abbinamento con i vini, invece è corretto parlare di abbinamento dei vini alle preparazioni culinarie che contengono il tartufo aggiunto come ingrediente, essenzialmente come aromatizzante.
Con preparazioni culinarie a base di paste alimentari o riso, condite con salse bianche a base di creme di burro e formaggi; o a base di uova, o di pesci, o con fondute di formaggi ecc… abbineremo vini bianchi. Con le creme di legumi, che vanno addensate con ricotta, formaggi o altri grassi animali, per creare una base grassa per il tartufo, evitando l’olio extravergine, che è già un solista esso stesso, ci orienteremo ancora verso vini bianchi. Con minestre a base di brodi di volatili (gallina, cappone) ci orienteremo verso vini rosati serviti a temperature non troppo fredde, o su vini rossi giovani e freschi di acidi.
Con piatti a base di carni (con il tartufo bianco sono meglio quelle bianche di quelle rosse e scure), sempre meglio cotte con burro anzichè con olio d’oliva, e servite coperte con una salsa calda ricavata dal loro fondo di cottura amalgamato a creme di formaggi dolci, sempre per creare la base su cui affettare il tartufo, ci orienteremo su vini rossi.
Anche i dolci, che devono essere anch’essi a base di grassi animali (uova, burro ecc…), senza contenere elementi troppo acidi o amari e che vanno ricoperti con creme, da servire sempre calde, a base di uova, di cioccolato bianco o fondente max 50%, di caramello, di caramella mou ecc…, abbineremo vini dolci passiti bianchi.
In ogni caso, indipendentemente dal tipo di vino scelto, occorre assecondare l’intensità, la complessità e la finezza odorigena del tartufo bianco con vini dai profumi altrettanto intensi, complessi ed eleganti, mentre la struttura e la persistenza gusto – olfattiva dei vini devono sempre essere proporzionali a quelle del piatto. Infine in caso di utilizzo di vini rossi, questi non devono essere duri, astringenti o “troppo amari”, ma devono possedere tannini gentili, morbidi, vellutati e mai aggressivi.
Quest’anno a San Giovanni d’Asso è di scena Divin Orcia, presentazione dei vini Orcia a cura dei produttori associati al Consorzio del vino Orcia. L’Orcia doc è una denominazione che insiste su San Giovanni d’Asso: quali sono stati negli anni gli abbinamenti più felici con questi rossi senesi a base Sangiovese?
Da quando è uscita la D.O.C. Orcia, che occupa, ricordiamolo, una posizione geografica “difficile” fra due giganti quali il Nobile e il Brunello, che la costringe a puntare su un’identità diversa, il Comune di S. Giovanni D’Asso mi ha chiesto di provare questo vino negli abbinamenti. Cosa che viene fatta già da molti anni con successo, anche se non si trovano molti vini bianchi, rosa e dolci, puntando i produttori più sulla tipologia Orcia rosso.
Gli abbinamenti più felici del rosso si sono avuti con il lombo di Cinta o di Chianina al forno e con i medaglioni di Chianina farciti con pecorino delle Crete e del bianco con antipasti a base di burro tartufato e formaggi e con primi a base di paste con sughi bianchi di burro e formaggi.


Il tartufo conosce crisi?
La domanda di tartufo bianco è troppo alta confronto all’offerta, sia in Italia che all’estero, per risentire della crisi. Non dimentichiamo che chi fa “cucina italiana” sia in Italia che all’estero, in questo periodo tende a proporre preparazioni con il tartufo, cosa che contribuisce a mantenere la domanda sostenuta visto l’altissimo numero di esercizi. Non dimentichiamo anche che il tartufo bianco, si trova quasi solo in Italia e non in tutta, e che molte tartufaie sono state distrutte in varie parti del Paese a causa dell’urbanizzazione, dell’industrializzazione e da raccolte dissennate, mentre il numero di buongustai di ogni ceto sociale disposti a comprare qualche tartufo è sempre in crescita.
Secondo lei, in tempi non facili per l’economia della maggior parte delle famiglie italiane (i ristoranti limitano l’acquisto stesso del tartufo), cosa e come è giusto comunicare un prodotto come il tartufo? Possiamo considerarlo  come un lusso democratico oppure è solo per elite?
È evidente che in momenti di crisi economica qualche famiglia, fra gli altri tagli, può pensare di tagliare anche l’acquisto di un tartufo costoso come quello bianco. In realtà credo che sia un problema di sensibilità personale e di stile di vita. In fondo spendere 50 o 100 euro, una volta all’anno, diluendone il consumo nell’arco di qualche giorno, e alla portata di quasi tutti perché per aromatizzare un piatto bastano una quindicina di grammi di tartufo bianco. Comunque il consumo del tartufo bianco, in ogni periodo storico, non ha mai avuto caratteristiche di consumo di massa, essendo stato sempre molto costoso e riservato a strette fasce di consumatori di alcune regioni. Solo negli ultimi decenni con l’aumento del benessere generale il suo consumo si è diffuso in tutte le regioni, ma sempre con caratteristiche non di massa.
Il vero rischio per il consumatore è che per risparmiare gli vengano proposti piatti privi di tartufo sostituito da olii e paste contenenti prodotti di sintesi chimica (bismetiltiometano), divenendo così vittima di un vero e proprio inganno legalizzato.
E’ democratico quando una grande firma dell’enogastronomia italiana  “vende” una ricetta di qualità ad una multinazionale del fast food?
Per quello che riguarda la collaborazione di Gualtiero Marchesi con la più grande catena mondiale di fast food, credo che sia un fatto positivo, che corrisponde ad una democratizzazione dei consumi in atto negli ultimi decenni. Marchesi è il più grande cuoco italiano vivente e dopo le esperienze iniziali ispirate alla francese “nouvelle cousine”, è ritornato sui suoi passi ed è oggi considerato il padre della cucina italiana moderna, vero e proprio caposcuola di una nuova linea. Trovo pertanto positivo per l’immagine della nostra gastronomia che il “panino” della tradizione italiana, rielaborato da un grande cuoco, magari utilizzando prodotti italiani, possa viaggiare in tutto il mondo.
Piergiorgio Angelini ci presenta……
Presento una ricetta antica e nuova che si ispira all’antica cucina medicinale galenica basata sulla contrapposizione degli “umori”, il “cacio con le pere” che viene realizzata quest’anno per la prima volta a San Giovanni D’Asso:
TORTELLI CON PECORINO DELLE CRETE, PERE
E CREMA DI PARMIGIANO E TARTUFO

Ingredienti per 4 persone:

gr. 200 di ricotta di pecora
gr. 100 di parmigiano grattugiato
gr. 100 di pecorini semistagionato grattugiato
n. 3 per Williams
n. 1 uovo

ingredienti per la pasta:
gr. 400 di farina tipo 0
n. 4 uova
sale

Esecuzione

Preparare una sfoglia classica con un uovo per ogni etto di farina tipo zero. Lavorare lungamente e vigorosamente la pasta. Quando sarà più liscia avvolgerla in una pellicola da cucina e lasciarla riposare per 30 – 40 minuti al fresco.
Preparare il ripieno amalgamando la ricotta, il pecorino, il parmigiano, le pere sbucciate a grattugia e l’uovo. Per fargli raggiungere la giusta consistenza eventualmente aggiungere parmigiano.
Stendere la pasta e realizzare una sfoglia sottile e darle la forma rettangolare, tagliandola poi con un coltello in quadrati di cm 6X6.
Mettere al centro di ogni quadrato un mucchietto di impasto e chiudere a triangolo sigillando bene i bordi. Cuocere i tortelli in abbondante acqua salata in ebollizione, e scolarli bene. In una padella preparare a fuoco basso una crema con burro, parmigiano e un rosso d’uovo. Aggiungere pezzettini di tartufo bianco. Saltare nella crema i tortelli.
Servirli in fondine calde ponendoli a corona con al centro alcune fettine di pera precedentemente rosolate in padella in poco burro e sale.
Tagliare a fette sopra i tortelli il tartufo bianco. Piergiorgio ANGELINI

Ufficio Stampa Consorzio del Vino Orcia: Valentina Niccolai Tel.0577/662007 cell. 330 315799 info@valentinaniccolai.it

Bobby Bräuer
migliore
chef dell’anno
in Austria
Kitzbühel/Tirolo. La città dei camosci, denominata anche la “Montecarlo delle Alpi” per il suo lifestyle e glamour internazionale, ha ottenuto nei giorni scorsi un ulteriore importante riconoscimento. Bobby Bräuer del Petit Tirolia è stato nominato “chef dell’anno 2012” da parte dell’autorevole guida gourmet Gault Millau. Kitzbühel diventa così la capitale dell’alta gastronomia d’Austria. Bobby Bräuer, nativo di Monaco di Baviera, vanta nel suo palmares una collaborazione con alcuni tra i migliori chef del panorama europeo, tra i quali Eckart Witzigmann (già eletto chef del secolo) dell’Aubergine di Monaco, Andrè Jäger e Dieter Müller. Nella guida Gault Millau 2012 il suo ristorante Petit Tirolia ha ottenuto 18 punti e tre cappelli. Bobby Bräuer è approdato a Kitzbühel nel 2008 e precisamente al Grand Tirolia Resort, che al suo interno ospita il ristorante gourmet Petit Tirolia. La sua cucina che segue un protocollo francese è ispirata e arricchita da influssi mediterranei e del territorio. Al centro dell’attenzione i prodotti freschissimi, che Bräuer in parte acquista dai contadini locali. Lo chef predilige una cucina semplice e lineare, senza troppe sovrapposizioni di sapori.
soggiorni gourmet all’insegna dello “chef dell’anno”
Il Grand Tirolia Resort è il cinque stelle di Kitzbühel che vanta alcune caratteristiche molto speciali. La sua architettura è una combinazione di tradizione locale con forme e spazi di grande attualità e modernità che rendono il soggiorno unico e indimenticabile per l’ospite raffinato. Dispone di 82 stanze e suites uddivise in 9 categorie diverse. Tra gli highlights la suite presidenziale di 300 mq, estendibile a 500 mq, tra le più lussuose dell’arco alpino. Oltre al ristorante gourmet “Petit Tirolia”, l’hotel dispone del golf-bistro e del ristorante dell’hotel “Eichenheim” con il menu della mezza pensione di 4 portate. Il centro benessere e la Green Spa sono un altro fiore all’occhiello: piscina interna e esterna per una superficie complessiva di 260 mq, una Private-Spa-Suite, centro fitness, Sauna, hamam, cabine trattamenti e sale relax con camini. La prestigiosa guida benessere “Relax Guide” ha premiato il Grand Tirolia con 3 gigli (massimo riconoscimento).
Per i buongustai il Grand Tirolia ha ideato un pacchetto soggiorno che comprende 2 pernottamenti con prima colazione, 1 menu a cinque portate presso il Petit Tirolia incluso dei vini e bevande, un ciclo di trattamenti in spa dedicati ai gourmet (peeling, massaggio) e dolce saluto finale. Prezzo a partire da Euro 470,00 a persona.
Lo chef del Petit Tirolia aderirà quest’inverno all’azione “Sciare con Gusto” in Alta Badia. In diversi rifugi sulle piste si potrà gustare da dicembre ad aprile il piatto ideato con originalità da uno chef stellato internazionale. Tra i big Josean Martìnez Alija del Nerua, ristorante stellato del Museo Guggenheim Bilbao, che presenterà il suo piatto presso il rifugio Las Vegas. Al Pralongià troveremo Bobby Bräuer, lo chef del Petit Tirolia, il ristorante del Grand Tirolia di Kitzbühel. Il tedesco MartinFauster del Königshof di Monaco di Baviera sarà invece presente all’Ütia Lée. Presso l’Ütia Mesoles troveremo il piatto di Andrea Aprea, il nuovo chef del ristorante milanese Vunpresso il Park Hyatt. Sergio Mei del Four Seasons di Milano verrà associato al rifugio Col Alt e Alberto Faccani del Magnolia di Cesenatico all’Ütia Jimmy. Dall’Inghilterra HywelJones del The Park & Brasserie presso il Lucknam Park Hotel & Spa di Wiltshire, associato all’Ütia Arlara, il piatto di Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno potrà essere assaggiato al Club Moritzino al Piz La Ila. E per finire i tre dolomitici dell’Alta Badia: Norbert Niederkofler del St. Hubertus presso la Ütia Bioch, Arturo Spicocchi dellaStüa de Michil presso la Ütia I Tablà e Fabio Cucchelli dellaSiriola presso Ütia Bambi www.altabadia.org Per informazioni: Grand Tirolia Golf & Ski Resort, Eichenheim 8-9, A-6370 KitzbühelTel. +43 5356 666 15 555 - info@grand-tirolia.com - www.grand-tirolia.com
Baccalà storyory

Il nome del baccalà deriva dallo spagnolo bacalao o dal fiammingo bakeljauve. In Italia la preparazione più famosa è quella del baccalà alla vicentina che però viene realizzata con lo stoccafisso, sempre a base di merluzzo, però disseccato mediante una prolungata esposizione al sole. Prima del consumo deve essere dissalato ma quasi ovunque lo si vende già ammollato.Il buon baccalà deve essere morbido,carnoso, con fibre compatte ma non legnose e una consistenza, a cottura ultimata, di poco superiore a quella del merluzzo fresco.
In dietetica, la composizione del baccalà, alias stoccafisso o pesce bastone, dal tedesco stockfish, è per 100 grammi , di 21,60 di proteine, lipidi 1,04,glucidi 1,32,vitamina B 0,32, calcio 31 mg, fosforo 562 mg, ferro 227 mg, calorie 107. E’ indubbiamente un alimento ricco di proteine di alto valore biologico, molto povero di grassi. Trova indicazione nelle diete a basso valore calorico, a patto di non essere caricato di condimenti. Risulta essere un eccellente sostituto delle carni. Per il suo scarso contenuto in purine, viene in particolare consigliato ai soggetti affetti da iperuricemie e da gotta. Inoltre, per la sua dotazione in ferro è indicato per gli anemici.


I mitici tortellini

Sono un tipo di pasta speciale, ripieni per lo più di carne ma anche di verdure, come nel caso dei tortelli di zucca, specialità della cucina mantovana . Nel secondo canto del poema burlesco “La secchia rapita” di Alessandro Tassoni si narra che sarebbe stato un oste “guercio e bolognese” a inventare questa specialità gastronomica,di fattura simile all’ombelico di Venere, dopo aver sognato la dea dormiente fra le fresche frasche di Castelfranco Emilia.
La cottura più accorsata di questa vivanda è quella dei tortellini in brodo di carne e serviti , dopo pochi minuti, con aggiunta di formaggio grana grattugiato. Oggi i .tortellini di confezione casalinga sono stati soppiantati quasi del tutto da quelli di fattura industriale venduti in busta chiusa. Del resto, assai competitivi, oppure dagli esemplari confezionati dalle botteghe artigianali. :In cucina oltre ai tortellini in brodo si realizzano altri piatti tematici come i tortellini alla panna, oppure alla besciamella: Vi sono anche i tortelli di magro con ripieno di ricotta e anche quelli di patate e uova.
La composizione dietetica dei tortellini varia in rapporto alla presenza degli ingredienti. Si può dire in linea di massima che 100 g di questa pasta ripiena forniscono un apporto di 9-10 proteine, 43 g di carboidrati, 10 g di grassi. Le calorie variano da 300 a 315. Tali dati possono anche aumentare di specificità se i tortellini sono conditi con salse di pomodoro, oppure da altri condimenti . Logicamente l’assunzione dei tortellini è maggiormente idonea per soggetti di sano e robusto appetito. Sono ovviamente esclusi nelle diete dimagranti , oppure per intolleranza alle paste ripiene.





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Novita' MSC

Presentate tutte le novità della stagione autunnale 2011/2012 MSC CROCIERE AL NO FRILLS 2011

MSC Crociere, anche quest’anno, conferma la propria presenza all’undicesima edizione di NO FRILLS, l’evento B2B dedicato al settore turistico, il 23 e 24 settembre presso la Fiera di Bergamo. L’opportunità per incontrare, promuovere e realizzare business entrando in contatto con la domanda nazionale e internazionale del prodotto e dei servizi turistici, viene colta dalla compagnia per anticipare al pubblico degli “addetti ai lavori” le tante novità previste per la stagione 2011/2012. Cresce la flotta, aumentano le destinazioni, si diversificano le promozioni, queste le macro novità del nuovo catalogo annuale 2011/2012 MSC Crociere presentato, in anteprima, in occasione di No Frills, riprova dell’importanza che la compagnia riconosce e dedica al mondo dell’intermediazione professionale.

“No Frills è ormai un immancabile appuntamento per noi” ha dichiarato Leonardo Massa, Country Manager Mercato Italia di MSC Crociere “Partecipare a questa manifestazione è l’occasione per presentare le tante novità proposte dalla compagnia per la prossima stagione: il fascino del Mediterraneo d’inverno, gli Emirati Arabi quale inedita destinazione e ancora gli itinerari alla scoperta dell’Irlanda e della Scozia, le politiche di pricing e i nuovi target. La fiera, inoltre, favorendo l’incontro diretto con gli agenti di viaggio, rappresenta un’opportunità unica per promuovere progetti e sinergie che aiutino a sviluppare strategie commerciali proattive per generare nuova domanda. La crescita di MSC Crociere è sempre stata legata alla forza propulsiva delle ADV e sarà così anche in futuro se gli agenti di viaggio sapranno riconoscere il cambiamento e interpretarlo in maniera propositiva, costruendo insieme nuovi modelli di business”.
Numerose le novità presentate in anteprima; il nuovo catalogo annuale MSC Crociere 2011/2012 con una veste grafica rinnovata è disponibile presso le agenzie di viaggio, ma anche facilmente consultabile sul sito della compagnia o ancora comodamente scaricabile nella sua versione pdf. Utilizzando il QR Code i più “mobile” potranno, inoltre, visualizzare il catalogo direttamente dal proprio smartphone.
Mantenendo l’alta qualità dell’offerta e dei servizi proposti, il prossimo catalogo annuale - in 300 pagine dense di informazioni dettagliate e soluzioni tailor made adatte ad ogni esperienza di vacanza - esplora i nuovi orizzonti della compagnia.
A maggio del 2012 verrà varata la nuova ammiraglia MSC Divina, dodicesima unità della flotta, unica per i suoi dettagli innovativi e alcune soluzioni inedite, a partire dall’Aft Garden Pool a poppa con la sua “area spiaggia” e il confortevole MSC Yacht Club che accoglierà i nuovi ospiti all’interno del Top Sail Lounge, dallo stile rinnovato e la raffinatezza di sempre. Tutto avvolto da un’atmosfera magica ispirata al tema delle divinità. MSC Divina, così chiamata in onore di Sophia Loren, grazie a 140.000 tonnellate di stazza e 1.751 cabine sarà in grado di ospitare 4.363 passeggeri.
Per la prossima stagione, MSC Crociere sceglie il fascino del Mar Mediterraneo anche nei mesi invernali; lo fa schierando 3 delle sue navi MSC Splendida, MSC Fantasia e MSC Magnifica con un’inedita e varia proposta di itinerari alla scoperta delle più belle località turistiche delle coste occidentali e orientali del Mare Nostrum.
Lo scalo di Tunisi, dopo essere stato riconfermato dalla compagnia come destinazione estiva, verrà proposto anche come meta invernale da dicembre 2011 a marzo 2012 a bordo di MSC Splendida in itinerari di 7 notti e 8 giorni con partenze da Genova. Gli ospiti di MSC Crociere che visiteranno Tunisi avranno la possibilità di provare la rinomata ospitalità nordafricana scegliendo tra tantissime escursioni che li lasceranno incantati: il famoso sito archeologico di Cartagine, il tipico mercato delle spezie a Medina, il tradizionale villaggio di pescatori Sidi Bou Said e molto altro ancora, compresa La Goulette.

Tra gli inediti itinerari proposti, i viaggi alla scoperta delle meraviglie di Abu Dhabi e di Dubai rappresentano la novità assoluta. MSC Crociere sbarca, infatti, negli Emirati Arabi proponendo una nuova destinazione di prestigio: lo farà nell’inverno 2011/2012 a bordo di MSC Lirica, la sua elegante unità impegnata in affascinanti itinerari di 8 giorni e 7 notti alla scoperta delle perle del Golfo Persico. Previste anche due crociere di posizionamento: una di 17 giorni e 16 notti in partenza da Genova il 14 ottobre e diretta verso Abu Dhabi, con tappe intermedie in Grecia, Egitto, Giordania, Oman. L’altra di ritorno nel Vecchio Continente, di 23 giorni e 22 notti, al via l’11 marzo da Abu Dhabi con arrivo ad Amburgo, in Germania. Durante il viaggio MSC Lirica farà tappa in Oman, Giordania, Egitto, Spagna, Portogallo e Regno Unito.

Per gli amanti dei Caraibi MSC Crociere propone nuovissimi itinerari invernali “2in1”. Da novembre a marzo, a bordo di MSC Poesia si potrà scegliere di terminare il viaggio alla conclusione della “prima parte” dell’avventura o di farsi travolgere dall’incredibile fascino delle isole centro americane, proseguendo la travolgente esperienza fino anche a 21 giorni di viaggio.

Nella stagione estiva del 2012, MSC Crociere per la prima volta schiererà 4 navi della flotta fra le acque del Nord Europa: bussola puntata verso la cima del continente per MSC Magnifica, MSC Poesia, MSC Opera e MSC Lirica. MSC Opera e MSC Poesia, dopo l’enorme successo di pubblico ottenuto nel 2011, anche l’anno prossimo da aprile a settembre riproporranno diversi affascinanti itinerari lungo le coste atlantiche e le capitali baltiche del Vecchio Continente.
Debutto al nord invece per MSC Magnifica che si presenta con itinerari di 15 giorni e 14 notti tra i Fiordi norvegesi fino a Capo Nord e alle isole Svalbard.

Rotte inedite anche per MSC Lirica, che da aprile a ottobre, si spingerà verso la lontana Islanda, in perlustrazione dei Fiordi dell’isola in un viaggio di 12 giorni e 11 notti, per poi diventare protagonista tra le acque della cultura celtica e anglosassone proponendo nuovi interessanti itinerari fra Inghilterra, Irlanda e Scozia.
Le novità del nuovo catalogo non riguardano solo gli itinerari, ma anche le politiche di pricing pensate per tutte le tipologie di target al fine di garantire un ulteriore sviluppo commerciale. Questo uno dei principali obiettivi della compagnia crocieristica, che si presenta ai nastri di partenza della stagione autunnale con un pricing ancora più differenziato e dedicato a 2 nuovi target, Amici eAll Inclusive, che vanno ad aggiungersi ai cinque segmenti di clientela presentati lo scorso anno: Famiglie, Giovani, Single, Senior e Coppie.
In un trend emergente che segna un significativo aumento dei giovani che scelgono la crociera quale stile vacanziero, MSC Crociere risponde prontamente riservando ai gruppi di Amici un pacchetto personalizzato: confermando tre cabine a prezzi da catalogo per la stessa crociera, la cabina di categoria inferiore avrà uno sconto del 60%.
L’offerta All Inclusive è invece proposta per chi sceglie di partire senza dover pensare a nient’altro che al divertimento e al relax. Lo speciale pacchetto permette, infatti, di acquistare, al prezzo di 150 euro a persona: 1 escursione a scelta, 1 pacchetto bevande, 1 pacchetto Bali Benessere (tra cui scegliere un massaggio Balinese da 30’, un trattamento speciale viso 30’ o una Thermal suite con aromaterapia) e ancora un credito a bordo, di 50 euro, da spendere come si preferisce.

MSC Crociere conferma, inoltre, il proprio focus verso la personalizzazione delle proposte introducendo altre inedite promozioni che arricchiscono un già ampio, quanto differenziato, panorama di offerte. Allegro è il modo più semplice e veloce di ordinare le bevande per i pasti ancora prima di salpare: “Allegro Adulti” (4 bottiglie di vino + 7 bottiglie di acqua minerale oppure 14 birre alla spina + 7 bottiglie di acqua minerale) offre, infatti, un pacchetto beveragea soli 69 euro e “Allegro Bambino” al prezzo di 34 euro. Explorer è invece la formula che consente di prenotare e acquistare in anticipo, direttamente presso le agenzie di viaggio, le escursioni preferite ad un prezzo vantaggioso. Il pacchetto Sunny offre, infine, un ulteriore risparmio a chi decide di abbinare le formule Explorer ed Allegro.

Pacchetti bevande, Special Moments, Welcome Gifts, Cerimonie a bordo e pacchetti relaxrientrano tutti nella nuova gamma di extra dell’offerta MSC Crociere, comodamente acquistabili, ancor prima di partire, direttamente presso la propria agenzia di viaggio, pensati per regalare una vacanza all’insegna del comfort e della convenienza, nella sempre più alta ricercatezza dei servizi offerti.

Elisabetta Rainoldi



a Casablanca
da Bergamo,
Venezia e Cuneo

Air Arabia Maroc, il primo e più grande vettore low-cost (LCC) in Medio Oriente e Nord Africa, offre voli dall’Italia su Casablanca a tariffe particolarmente vantaggiose e comodi collegamenti. Volare in Marocco non è mai stato così semplice!

Air Arabia offre i migliori collegamenti alle tariffe più vantaggiose sul Marocco da Bergamo, Venezia e Cuneo.

I voli dall’aeroporto internazionale di Orio al Serio sono 4 volte a settimana: il lunedi, mercoledi e domenica con partenza da Bergamo alle ore 11:10 e arrivo a Casablanca alle 13:20. Ritorno da Casablanca il lunedi, mercoledi e domenica alle 6:30 e arrivo a Bergamo alle 10:30. Il venerdi partenza da Bergamo alle ore 10:40 con arrivo a Casablanca 12:50; rientro da Casablanca alle 06:00 con arrivo a Bergamo alle ore 10:00.

Dall’aeroporto internazionale di Venezia i collegamenti sono tre volte a settimana: il martedi, giovedi e sabato con partenza da Venezia alle 18:55 e arrivo a Casablanca alle 21:15. Ritorno su Venezia sempre il martedi, giovedi e sabato con partenza da Casablanca 14:00 e arrivo a Venezia alle 18:05.

Dall’aeroporto internazionale di Cuneo, ultimo arrivato nal panorama dei collegamenti di Air Arabia Maroc: i voli sono il lunedi e il giovedi con partenza da Cuneo alle 20:15 e arrivo a Casablanca alle 22:20; il ritorno su Cuneo sempre il lunedi e il giovedi con partenza da Casablanca alle 15:30 e arrivo a Cuneo alle 19:30.

Per maggiori informazioni, orari dei voli e tariffe promozionali si veda il sito www.airarabia.com
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Chiara Ravara
Air Arabia Maroc c/o AVIAREPS AG
Via Monte Rosa, 20 - 20149 Milano
Tel. 02 43 45 83 42 - 02 48104420 - Fax 02 43 45 83 40


la Prima Classe
sul volo
Milano-San Paolo

TAM Airlines, una delle più importanti compagnie aeree in Brasile, annuncia l’introduzione della Prima Classe sul volo Milano Malpensa-San Paolo/Guarulhos. A partire da ottobre, infatti, la tratta sarà garantita da tre classi di servizio: First Class, Business Class ed Economy Class.

I passeggeri di Prima Classe potranno usufruire di uno spazio speciale dedicato al check-in in grado di offrire loro confort e privacy. Al’interno del velivolo, i posti in Prima Classe, occupano un’area esclusiva dell’aeromobile, assicurando comodità e riservatezza anche grazie alle poltrone reclinabili che diventano veri e propri letti. Il kit di accoglienza è firmato Rituals, gli acciai e i cristalli invece sono di deSter, fornitore delle migliori compagnie aeree internazionali.

Una selezione di quotidiani e riviste nazionali e internazionali è a disposizione dei passeggeri che desiderano intrattenersi con la lettura. L’entertainment di bordo comprende anche 11 canali musicali, 50 CD, 20 film e 15 canali video, con gli ultimi titoli in uscita, classici dagli archivi, programmi TV e documentari on demand.

Le VIP Lounge di TAM, ideate per accogliere i passeggeri di First e Business Class dispongono di area relax, di varie opportunità di intrattenimento e di postazioni di lavoro dotate di luci di lettura regolabili e prese individuali per il laptop . Connessione internet a banda larga e wireless, TV LCD, una mini-biblioteca e ancora asciugamani riscaldati Trousseau e un vanity kit con prodotti L’Occitane sono solo alcuni dei servizi offerti a chi sceglie TAM.

Presso le VIP Lounge di TAM, una per i passeggeri di Business Class e una Esclusiva a disposizione dei passeggeri di Prima Classe, anche un ricco buffet con snack, frutta e piatti freddi, selezionati e preparati da chef di fama mondiale del calibro di Yann Corderon, in abbinamento ad una selezione di champagne, vini, liquori, cocktail, grappe selezionate da Arthur Azevedo, Presidente dell’Associazione Brasiliana di Som

ce la faremo!

ce la faremo!

Dopo tante notti insonni, oggi mi sono risvegliato riposato. Ho guardato fuori dalla finestra e c’era il sole anche se l’aria era gelida. Sul balcone i vasi dei fiori di portulaca già rinsecchiti mentre sui rami degli olmi le foglie resistevano all’inverno in avvicinamento. l’atmosfera era rassicurante anche perché nel viale sottostante il traffico scorreva veloce. con il placet di Pisapia
Pochi giorni fa un filosofo deficiente aveva annunciato la fine del mondo e subito dopo un altro cretino mi aveva preoccupato con la “ malasuerte “ del n° 11. Ieri sera una mezzo “fusto” sul TG 1 , per contro, come una camomilla mi aveva conciliato il sonno e i sogni. Con allegro umorismo
la sua comparsa sul piccolo schermo mancava da tempo:Si trattava forse di un evaso dal cimitero?
Dove si era nascosto per così tanto tempo? Era un sosia?
Dopo aver osservato con attenzione per accertarne l’identità mi sono detto OK “E’ proprio lui!”
La caratteristica principale è la bocca. Labbra sottili sempre atteggiate a un sorriso furbesco. Anche quando parla non mostra i denti e nessuno può affermarlo. Neanche Fiorello con le sue gag è riuscito a fargli aprire la bocca. (forse si alimenta anche con una cannuccia di paglia).
I suoi occhi sono sempre coperti a metà dalle palpebre, a mezz’asta, come per un triste presa




gio. Sua sorella che ho avuto il piacere di conoscere mi ha confidato “Il suo aspetto esteriore non è il risultato di una specifica elaborazione estetica, ma è nato così , e cresciuto così e quella maschera lo accompagnerà fino all’oblio eterno.”
Ma il cervello? E’ lì che casca l’asino.

Non è nel mio costume assegnare patacche di intelligenza o stupidità: Giudicate voi. La sua riapparizione in Tv è sicuramente dato dalla volontà dei suoi compagni di merenda e di averlo delegato a rappresentarli perché del tutto inerte quasi vergine come parlamentare non è comparso in politica neanche per ritirare l’ingiusta mercede che il Parlamento gli fa accreditare in banca. Il “mezzo fusto” chiaramente spinto di dietro e in basso dai fedelissimi nelle recente apparizione sul piccolo schermo, al “SIAMO IN ONDA ha bene interpretato i colleghi che gli hanno intimato come superare la crisi “Fa sentire all’Italia, all’Europa, al mondo che noi abbiamo i coglioni ” (soprattutto quattro) e lui balbettando “Ce la faremo. L’Italia è un paese solido!”

NB: oltre al luoghi comuni “Il bicchiere mezzo pieno”, “il bicchiere mezzo vuoto , eccovi il
“Bottiglione tutto vuoto”

Salvare l’Italia e l’Euro

Salvare
l’Italia
e l’Euro


La crisi era grave, da tempo, ma il medico di famiglia, pur rendendosene conto, cercava di minimizzare, dispensando pillole di ottimismo per evitare il panico. Il peggio è passato, la crisi è alle spalle,ci sono cenni di
ripresa e vediamo già la luce in fondo al tunnel. In parte poteva essere anche vero se le terapie prescritte dal professor Tremonti,non fossero state oggetto di pesanti critiche e atteggiamenti dilatori nella
somministrazione. Così al momento della fase più acuta, quasi anticipatrice dell’agonia irreversibile, ecco giungere la definitiva e impietosa diagnosi stilata da luminari europei.

L’Italia, un tempo agile, scattante, dinamica, con una grande voglia di fare, appariva immobile, esausta, senza energie, logorate nel tempo da una vita sregolata, che aveva determinato una mostruosa e
immobilizzante obesità, causata dalla proliferazione maligna dei debiti, destinati a moltiplicarsi a dismisura. Il primo rimedio, drastico e indilazionabile, è stato quello dell’intervento operatorio per
l’estirpazione graduale dei debiti.

La terapia doveva essere accompagnata da generose trasfusioni accompagnate da una dieta rigorosissima per non compromettere la vita dell’Euro, a sua volta affetto da un pericolosa forma genetica, ossia l’assenza della capacità di generare complete e intransigenti regole vitali.
A questo punto il medico di famiglia e lo stuolo di litigiosi stregoni della congrega politica hanno dato forfait demandando la prosecuzione delle terapie ad un gruppo di qualificati e autentici luminari: i “mmaginifici 17”, così li hanno soprannominati i componenti dello staff cui sono state demandate le cure. Per l’esattezza l’appellativo di “magnifico” spetta di diritto a due soltanto: Monti e Ornaghi, avendo ricoperto i prestigiosi incarichi di “magnifici rettori dell’università Bocconi e della Cattolica di Milano. Gli altri 15, omunque, assicurano gli esponenti del mondo dell’informazione, vantano curriculum di elevato spessore e di
conclamata esperienza nei settori di competenza cui sono stati chiamati a ricoprire.

Tutto a posto, quindi? Neppure per sogno!
Il debito pubblico dell’Italia è enorme, tra i più alti “debiti sovrani” tra le nazioni del mondo, ammontando a 1,900 miliardi. Per pagare tutti i possessori di titoli Bot, Btp e Cct, con un esborso medio di 50 miliardi
l’anno, pari a una pesante manovra finanziaria, occorreranno ben 4o anni.

L’altro problema irrisolto e di quasi impossibile soluzione , nel breve periodo è l’Euro. La moneta unica europea ha anticipato la costituzione degli Stati uniti d’Europa, rimasti nel limbo delle buone intenzioni. Il
traguardo di un governo unico per una confederazione di Stati, sull’esempio degli USA o della Svizzera, non ha ancora trovato un punto di incontro. Ogni nazione dell’UE non intende rinunciare alla sovranità
totale nel proprio territorio e le prescrizioni sul controllo della situazione finanziaria, in particolare dei debiti pubblici, è considerata
una intollerabile intromissione. Lo scontro tra il primato della politica e quello della finanza, appare insormontabile.

Nonostante l’assenza di una omogeneizzazione europea delle leggi e regolamenti degli stati membri, dal fisco alle pensioni, dal costo del lavoro agli investimenti, l’euro ha vissuto un periodo d’oro, diventando
un antagonista del biglietto verde statunitense.
Il rivoluzionario progetto della valuta unica europea, definitivo nel 1999, trova applicazione con l’emissione, il 1° gennaio del 2001, delle banconote e delle monete per 11 stati sui 15, in quel periodo aderenti all’EU e precisamente Austria, Belgio,Finlandia, Francia, Germania, Italia,Irlanda,Lussemburgo, landa,Portogallo, Spagna, cui si sono aggiunti: Grecia (2002) ,Slovenia (2006), Malta e Cipro (2007), Slovacchia
(2008) ed Estonia (2011) in totale 17 nazioni con una popolazione complessiva di circa 330 milioni di abitanti.

Una realtà continentale straordinaria, molto simile a quella egemonica degli USA, sia per la popolazione, sia per la ricchezza prodotta (Pil),tanto che l’Euro è stato gradualmente preferito nelle transazioni
internazionali.

Nelle riserve delle banche centrali dei Paesi produttori di petrolio e non solo, l’Euro è ritenuto maggiormente affidabile sino allo scoppio della grande crisi generata negli Stati Uniti dalla finanza truffaldina che ha
messo in ginocchio l’economia mondiale dal 2008. Era quello il momento per l’affermazione dell’Euro ma la mancanza di una coesione politica e di un indirizzo univoco da parte degli Stati dell’unione europea
ha trascinato il vecchio continente nel gorgo della recessione.

Una risposta alle necessità degli investitori di allocare risorse in titoli affidabili, come potevano essere gli euro bond (obbligazioni della Banca centrale Europea in sostituzione delle obbligazioni dei singoli Paesi),
proposta dal prof. Tremonti, pur apprezzata, è rimasta sulla carta.

La speculazione ha avuto la strada spianata per mettere sotto scacco i Paesi economicamente più deboli e con il debito pubblico più alto:
Irlanda, Portogallo, Grecia,Spagna e Italia. I prossimi attacchi saranno sferrati contro Francia e Germania che, pur essendo considerata la locomotiva d’Europa, rischia di viaggiare senza trainare i vagoni delle
nazioni del proprio mercato primario.

Di fronte agli attacchi degli speculatori internazionali, favoriti dalla carenza di regole comuni sui mercati finanziari, che favoriscono le vendite e gli acquisti allo scoperto, ossia senza possedere effettivamente i titoli, con conseguenti esasperate oscillazioni delle
quotazioni, per nulla legate alle corrette valutazioni dei singoli emittenti, occorrono immediati provvedimenti.

Gli esperti del settore fanno affidamento sulle soluzioni, che il nuovo governatore Mario Draghi alla BCE a Francoforte e il presidente del Consiglio, Mario Monti a Roma, sapranno prendere, per salvare l’euro e l’Italia. Speriamo.