sabato 23 dicembre 2017

VITTORIO FELTRI
Arrivò da Bergamo dove lodevolmente , patria di Carlo Pesenti, faceva il corrispondente per il nostro giornale, con manifesta passione per i cavalli, allora nessuno avrebbe immaginato mollasse i quadrupedi per il mondo del giornalismo figurando fra i big dei direttori dei quotidiani italiani più gettonati e benché ripetutamente proposto per il” Premiolino il giornalista del mese” incontrò fra i giurati un muro di opposizione perché notoriamente asserviti in maggioranza alla sinistra.

Vittorio cresciuto in un giornale del pomeriggio puntò con ragione più che ai contenuti sui titoli a caratteri cubitali incontrando il consenso non solo dei pastori sardi anche dalla borghesia alla ricerca di un cambiamento che nell'isola si aspirava da tempo.

Il piccolo schermo crea , talenti, nullità, mostri col mio assoluto rispetto per le opinioni degli altri anche dissenso come capitato a Feltri che di conseguenza ha perso l'occasione di esser ...quasi un grande
con affetto cc

FLORIDO BORSICCHI
La sua storia inizia una settantina d'anni fa nella cittadina di Umbertide in provincia di Perugia bagnata dl Tevere quando la madre sposata a un commerciante di vino lo fiondo fra noi al peso di oltre  cinque chili...florido.
Senza santi nel calendario a proteggerlo è cresciuto fra i vitelloni di provincia a ven;tanni  si stufa di essere un perditempo e decide di cercare una occupazione nel giornalismo. La sua tecnica di ricerca risulta ben presto appagante alle suppliche inviate ai direttori di quotidiani, settimanali e periodici gli risponde Nino Nutrizio “vieni”.
Flirdo mette frettolosamente il necessario in una valigia di cartone e arriva a Milano dove non era mai stato. Questo l'antefatto. Un talento che in brevissimo tempo ha conosciuto la stima e molta considerazione  in diverse testate italiane
Florido mi scelse come protettore, lo accettai e rimanemmo strettamente amici fino alla sua morte tragica avvenuta a Bologna mentre in bici stava andando al supermercato e fu travolto da un furgone che lo colpì con lo specchietto retrovisore sulla nuca. Morì due anni più tardi nella nella casa di famiglia di Viareggio dove abitava con la moglie e i tre figli ancora adolescenti
La sua perdita è stata dolorosissima, con lui sapevo ridere piangere gioire senza condizionamenti su tutto e su tutti;  andare in bici , nuotare, giocare a tennis un stare insieme senza dissapori per oltre un decennio.
Legato alla propria famiglia e ai figli il suo cuore rimase sempre ancorato ad Umbertide  città  natale , alla madre al fratello e ai vitelloni dove prima o poi pensava di tornare.
La sua scrittura influenzata da autori statunitensi contemporanei sapeva cogliere l'essenziale,  il nocciolo delle cose con pulizia e rigore. tanto che per due volte gli fu assegnato il premio "Il giornalista del mese".
L'ultima volta che 'ho incontrato immobile sopra una carrozzella con la testa rasata per i continui interventi chirurgici subiti, piansi e ricordarlo dopo tanto tempo con  queste poche parole conta ben poco.

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