UNBERTO
PANIN
Un
pilastro nella struttura del nostro giornale in relazione alla pagina
delle grane che metteva in rilievo le carenze
dell'amministrazione pubblica di Comune Provincia e Regione .Lo portò
fra noi Natalia Aspesi una illustre corsivista di Repubbliche che
aveva avuto con Panin un rapporto epistolare Umberto s'insedìò in
cronaca dove Camillo Brambilla capocronista gli affidò la pagina
delle grane con pieni poteri
Carattere
passionale, sanguineo, intransigente sia nei rapporti personali che
di lavoro, di piacevole aspetto -secco come uno stambecco - dai
capelli rossi coltivati corti dava tutto se stesso pretendendolo
anche dagli altri.
Panin
dava fastidio ai giornali concorrenti perché le sue pagine avevano
largo seguito non solo sul nostro giornale ma anche sui lettori della
concorrenza accetto quindi un contratto offertogli dal Corriere
della Sera che invece di rilanciarlo fra i lettori un giornale del
mattino lo relego con incarchi marginali.
Ricordo
quando siedeva davanti alla macchina per scriver l'aggrediva con
violenza battendo i tasti della olivetti 90 come per cercare il
consenso di quanto scriveva, lui come pochi mandava i testi
dattiloscritti in tipografia senza un refuso
Un
amore se pur condiviso con una collega gli fu fatale morì (non
conosco i particolari) lasciando scritto nel suo addio alla vita di
essere sepolto nel cimitero posto sul promontorio di Porto Venere di
fronte all' Isola Palmare. La sua donna riusci dopo molte difficoltà
burocratiche a farlo seppellire nel piccolo cimitero .
Per
anni quando dal molo di Viareggio ci trovavavamo in vacanza in
Vbersilia salivamo sul battello in visita alle Cinque Terre
passando davanti alla sua tomba ci siamo sempre alzati a saluatrolo
con un inchino. un uomo con la U maiuscola UMBERTO Panin
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