domenica 3 dicembre 2017

NUTRIZIO detto NINO





che personaggio, sono stato fra i suoi preferiti senza aver goduto di alcun vantaggio, molte bastonate niente carote, dalmata come mia madre non ammetteva deroghe alla propria imparzialità e mai gli ho chiesto un aiuto. Nino era un giornalista da campi di calcio militante a Genova e fu chiamato a dirigere negli anni cinquanta a Milano un quotidiano del pomeriggio accettò soffrendo ingiustificato complesso nei confronti di firme , come Missiroli, e altri direttori famosi giù, giù, lungo lo stivale fino in Sicilia riuscendo non a parole bensì in pochissimo tempo affiancarli con la tiratura della La Notte. Non usava la macchina per scrivere bensì una biro vergando i propri pensieri sopra un blocchetto di carta che teneva con l'altra mano mandando uno dopo l'altro i foglietti direttamente in tipografia senza ripensamenti. I suoi amori Sono stati la vedova Fumagalli titolare di una industria di elettrodomestici  con villa a Porto Cervo, la ballerina del Teatro alla scala Luciana  Novaro ed Elsa molto più giovane di lui  vendouse della sorella (firma nel settore dell alta moda) tutte più alte  sovrastanti almeno un spalmo della mano . Andò in pensione lasciando Milano per Candeli, minuscolo paesino ubicato sulle colline fiorentine, poche stanze, una piccola biblioteca, un laboratorio artigianale e all'esterno dell'abitazione il garage  in grado di contenere la moto che montava raramente. In quell'eremo aveva abbandonato lo scrivere per dedicarsi alla faliameria mostrando con orgoglio ai rarissimi ospiti fra i quali io delle perfette zanzariere a difesa delle finestre. Per Nino provavo non solo ammirazione per il rispetto delle regole morali nei confronti dei lettori , anche il suo modo di essere amico fuori dell'ufficialità da direttore della La Notte. Alla mia ultima telefonata rispose la moglie Elsa ecco la risposta piangente
...gli sono vicino gli tengo la mano, sta per morire...

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