mercoledì 13 dicembre 2017

IO FRANCESCO CONFORTI detto Cisco, Cesco o Franco secondo le circostanze

Dirò per vanità il più bene possibile di me stesso riservando le ultime righe di questa pagina all'elogio della pazzia perch non tutto è stato da buttare anche fra i peggiori soggetti
Conservo le pagelle della scuole elementari mai una sufficienza un disastro, così alle medie e al liceo un disastro, al latino preferivo il gioco del calcio, all'italiano il dialetto tirolese , alla poesia e letterature le canzonette di Rabagliati e Natalino Otto, al cinema la fantasia, e sin da piccolo amavo perdutamente le bambine, da adulto le ragazzine e fino alla veneranda età dei novanta tutte quelle che sapevano vedere in me senza paura una seduttore tutto tondo che mai le avrebbe fatto del male.
Un quadro appocalitico che induceva mai madre a ripetermi “finirai male Cesco” ma io con grande tenacia alla cultura preferivo le personali esperienze di vita con un ampio panorama sulla immaginazione sena sognare fama, ricchezze , successi solo centellinare i l mio bicchieri sempre mezzo pieno.
Fra i titoli di merito amavo : tutt'oira mi piace ,Caterine de Neuve, L'uomo mascheato, Mandrache e mio fratello Ggirgio che avrebbe voluto essere come me un pazzo, al contrario di mio fratello Aantonaldo che mi riempiva di botte ritenendomi uno squilibrato senza permettermi di reagire perché avendo  gli occhiale non volevo accecarlo. Fra le icone sul mio carattere quella che più spesso mi sono posta "la vita senza amici e nemici è come succhiarsi un dito senza averlo affondato nella meramellata .

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