BIT
turismo in ...svendita
Per fare una affermazione del genere servirebbero dei “numeri” e non li ho. Prima che nascesse la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, da tempo scrivevo di viaggi, vacanze, e a Bit in gestazione ero stato invitato a far parte del gruppo che stava impostando la rassegna.
Durante il boom economico, anche i viaggi e il turismo avevano ricevuta una spinta propulsiva enorme. Conoscere, vedere, scoprire, lasciarsi alle spalle la guerra e ricominciare a divertirsi era il light motive di fondo della BIT. Per realizzare il progetto bisognava invitare tutto il mondo alla grande abbuffata a Milano, lasciando spazio marginale agli operatori turistici nostrani. Io, al contrario, ritenevo piuttosto che un grande sforzo doveva farsi nel far conoscere al mondo intero la vocazione turistica dell’Italia. Alzare le chiappe a andare all’estero a farsi conoscere piuttosto del contrario. Così a torto o a ragione mi feci da parte.
Da allora i tempi sono molto cambiati, il turista che andava portato per mano ed era assistito nelle vacanze oltre confine oggi è diventato sempre di più il tour operator di se stesso. Crede con riserva nei depliant colorati, e il tempo ha stemperato gli entusiasmi e drasticamente ridotte le proposte dei tour operator che non ricavano gli utili di un tempo. Se a questo si aggiunge la frammentarietà della torta “turismo” per la concorrenza che offre squallide località di nessun interesse le conclusioni sono alla portata di tutti non solo degli addetti ai lavori.
Le città di provincia reclamano aeroporti, vogliono la loro fiera mercantile, la loro rassegna gastronomica, mostre d’arte come piovesse e una propria Bit. Iniziative tutte rigorosamente in passivo pagate in gran parte da finanziamenti pubblici. Dei piccoli stati nello Stato.
Si buttano, così, stupidamente dei soldi nel cesso senza ottenere nè’ un utile personale nè’ un vantaggio per il Paese. In Germania, il turismo ha un’icona mondiale: B e r l i n o!.
La Concordia “dormiente” all’isola del Giglio, le bufere siberiane, la crisi economica, i prezzi sconsiderati dei ristoranti, degli alberghi del terziario legato al turismo e infine anche lo sport giubilato per povertà, mi auguro non contribuiscano ha farci sprofondare prima del previs sto abbracciati alla Grecia nei “Dardanelli”.
Il “mordi e fuggi” all’italiana è una spregevole nostra abitudine far soldi producendo e immettendo sul mercato alla maniera dei cinesi prodotti taroccati. Non è il sistema di crescere. Solo l’inventiva può creare lavoro e prospettive. Altra strada non c’è.
La BIT , per concludere, va rifondata, in modo radicale. Se rimarrà così assisteremo a un altro pezzo della Milano da rottamare e ( piacendo a Pisapia) con qualche decina di moschee in più dove invocare la protezione di Alla
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