martedì 21 febbraio 2012

BIT turismo in ...svendita

BIT
turismo in ...svendita

Per fare una affermazione del genere servirebbero dei “numeri” e non li ho. Prima che nascesse la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, da tempo scrivevo di viaggi, vacanze,  e  a Bit  in gestazione ero stato invitato a far parte del gruppo che  stava impostando la rassegna.

Durante il boom economico, anche i viaggi e il turismo avevano  ricevuta una spinta propulsiva enorme. Conoscere, vedere, scoprire, lasciarsi alle spalle la guerra e ricominciare a divertirsi era il light motive di fondo  della BIT. Per realizzare il progetto bisognava invitare tutto il mondo alla grande abbuffata a Milano, lasciando spazio marginale agli operatori turistici nostrani. Io, al contrario, ritenevo piuttosto che un grande sforzo doveva farsi nel far conoscere al mondo intero la vocazione turistica dell’Italia. Alzare  le chiappe a andare all’estero a farsi conoscere piuttosto del contrario. Così a torto o a ragione mi feci da parte.

Da allora i tempi sono molto cambiati, il turista che andava portato per mano ed era assistito  nelle vacanze oltre confine oggi è diventato sempre di più il tour operator di se stesso. Crede con riserva nei depliant colorati, e il tempo ha  stemperato gli entusiasmi  e drasticamente ridotte le proposte  dei tour operator che non ricavano gli utili di un tempo. Se a questo si aggiunge la frammentarietà della torta “turismo” per la concorrenza che offre squallide località di nessun  interesse  le conclusioni sono alla portata di tutti non solo degli addetti ai lavori.
Le città di provincia reclamano aeroporti, vogliono la loro fiera mercantile, la loro rassegna gastronomica, mostre d’arte come piovesse e una propria Bit. Iniziative tutte rigorosamente in passivo pagate in gran parte da finanziamenti pubblici. Dei piccoli stati nello Stato.
Si buttano, così,  stupidamente dei soldi nel cesso senza  ottenere nè’ un utile personale nè’ un vantaggio per il Paese. In Germania, il turismo ha un’icona mondiale: B e r l i n o!.

La Concordia  “dormiente” all’isola del Giglio, le bufere siberiane, la crisi economica, i prezzi sconsiderati dei  ristoranti, degli alberghi del terziario legato al turismo e infine anche  lo sport giubilato per povertà, mi auguro non contribuiscano ha farci sprofondare prima del previs sto abbracciati  alla Grecia nei  “Dardanelli”.

Il “mordi e fuggi” all’italiana è una spregevole nostra abitudine far soldi  producendo e immettendo sul mercato  alla maniera dei cinesi  prodotti  taroccati. Non è il sistema di crescere. Solo l’inventiva può creare lavoro e prospettive. Altra strada non c’è.

La BIT , per concludere, va rifondata, in modo radicale. Se rimarrà così  assisteremo a un altro pezzo della Milano da rottamare e ( piacendo a Pisapia)  con   qualche decina di moschee in più dove invocare la protezione di Alla

Nessun commento:

Posta un commento